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Ristretti nell’indifferenza

Testimonianze dentro e fuori il carcere

Descrizione

“L’indifferenza è una condanna a vita e senza appello, che nega futuro e vita nuova”. Questa è la sofferta denuncia di chi ha vissuto l’esperienza del carcere che hanno impressa sulla propria pelle come un marchio detenuti ed ex detenuti, uno stigma che colpisce ingiustamente anche i loro congiunti. Una discriminazione sociale che non si cancella malgrado la pena scontata, il pentimento e il percorso che ha reso persona nuova chi ha sbagliato. Lo raccontano le testimonianze raccolte da suor Emma Zordan, da anni volontaria alla casa di reclusione di Rebibbia.
“Il carcere è il nostro mondo, è parte della nostra società, non c’è un dentro o un fuori, è parte di noi” scrive nella sua preziosa prefazione al volume il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana e arcivescovo di Bologna, invitando a riflettere sul carcere come specchio della società. In queste pagine è il mondo del carcere a raccontarsi, a invitare “chi è fuori” a non essere prigioniero del pregiudizio, ad avere uno sguardo aperto al futuro e alla vita.
“Vorrei essere giudicato per la persona che sono oggi e non per il reato che ho commesso venti anni fa” scrive un detenuto. È una domanda di umanità che arricchisce tutti, sulla quale vale la pena di riflettere. Leggere questo libro aiuta a farlo.

ARTICOLI, RECENSIONI E…

La dignità chiusa in gabbia. Ecco come vivono i reclusi
(Susanna Schimperna, L’Unità, 14 novembre 2023)

Recensione
(Susanna Schimperna, Pressenza, 1 novembre 2023)

PRESENTAZIONI E DISCUSSIONI

SCHEDA

  • Altezza : 23 cm
  • Larghezza : 16 cm
  • Pagine : 144
  • Data di pubblicazione : Settembre 2023
  • Isbn : 9788862527958

BIO

Author

Emma Zordan della Congregazione delle Adoratrici del Sangue di Cristo. Laureata in Pedagogia ha conseguito un Master in Psicologia di consultazione e in Bioetica. Ha ricoperto incarichi di docenza nelle scuole statali. È stata responsabile dell’Ufficio Famiglia presso l’Usmi (Unione superiore maggiori d’Italia) e membro della Consulta per la famiglia della Conferenza episcopale italiana. Presta servizio di volontariato all’interno del carcere di Rebibbia, dove ha promosso concorsi letterari per facilitare capacità d’espressione e scrittura dei detenuti.